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AIA - Autorizzazione Integrata Ambientale

Autorizzazione Integrata Ambientale: una nuova figura professionale, il “perito AIA”?

Una provincia lombarda per la redazione degli Allegati Tecnici delle AIA si avvale di un “elenco di periti”, approvato con DD n. 1852 del 16.07.2012, a seguito di selezione ad evidenza pubblica dei curricula. L’elenco dei “periti AIA” è pubblicato nel sito dell’ente, vi figurano i seguenti soggetti:

  • n. 11 persone fisiche
  • n. 1 studio associato (con n. 2 persone fisiche)
  • n. 1 società a responsabilità limitata.

Una ricerca su Google con la frase chiave “periti AIA” ha restituito riferimenti solo per il caso citato, non possiamo però escludere che – in Italia – siano avvenute da parte dell’Ente Pubblico scelte similari: ne conoscete qualche caso?

Non disponiamo delle motivazioni alla base della scelta dell’Ente (la DD non è pubblicata nel sito della provincia), possiamo solo immaginare qualche spunto:

  • l’impossibilità di assumere nuovo personale
  • l’esigenza di velocizzare i tempi (i consulenti esterni dovrebbero essere impegnati su tempi ben definiti, con eventuale penale a contratto)
  • la densità delle attività produttive soggette ad AIA
  • l’elevata quantità di rinnovi in arrivo.

Ripetiamo: si tratta solo di ipotesi. Che cosa ne pensate? Secondo Voi è ragionevole che per la redazione di un Allegato Tecnico l’Ente Pubblico si avvalga di una simile soluzione? Quali sono vantaggi e svantaggi? L’AIA è – per definizione – interdisciplinare, un solo professionista dispone di tutte le competenze necessarie? Possono esservi dei motivi di conflitto di interesse, e in caso affermativo, come gestirli? Ancora, con riferimento ad un ELENCO, con quale criterio l’Ente si avvarrà di un dato professionista, e come potrà sceglierlo, nel caso di uno studio associato e di una società di capitale? IL NOSTRO PARERE:

  • se l’Ente provincia non dispone delle competenze può far riferimento alla struttura delle Agenzie Regionali per l’Ambiente – ARPA,
  • l’impresa in AIA potrebbe avere difficoltà di rapporti con un professionista incaricato dall’Ente Pubblico, anche alla luce dell’eventuale Modello Organizzativo adottato ai sensi del Dlgs 231,
  • AIA non è uno strumento “una tantum”, si tratta di un sistema strutturato di gestione di impresa e di rilascio di autorizzazione al suo esercizio e le competenze che deve avere il personale dell’Ente non sono solo burocratiche, ma anche tecniche e di relazione: dovrebbero costituire un “know how” interno.

Quali sono i Vostri commenti ed opinioni? Ne stiamo trattando nel Gruppo LinkedIn sull’Autorizzazione Integrata Ambientale, puoi accedere con il tuo profilo LinkedIn e chiedere di aderire, oppure …. lascia un commento in questo blog.

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Direttore generale e Direttore tecnico di ECOLOGICA NAVIGLIO S.p.A. (Robecchetto c/I, Mi), società di servizi alle imprese, con un impianto per la depurazione di reflui e rifiuti industriali nel Parco del Ticino.

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